Perché conviene avviare un podcast nel 2020

Benvenuto su vCreate, oggi parleremo di come avviare un podcast, mezzo di comunicazione esistente ormai da molti anni, che negli ultimi periodi sta vedendo una crescita esponenziale.

Partiamo dal sapere cos’è un podcast.

Con questo termine intendiamo una trasmissione audio condivisa online.

Praticamente un video, senza la parte visiva.

Molti pensano: “A cosa serve avviare un podcast quando ci sono piattaforme come YouTube che permettono di condividere veri e propri video?”

Ed è proprio questo il punto.

Pensaci.

Per vedere un video abbiamo bisogno di una dose elevata di concentrazione.

Se stiamo facendo altro, abbiamo necessità di muoverci o di lavorare, sarà difficile portare con noi uno schermo e rivolgere il nostro sguardo su quello mentre svolgiamo altre attività.

Il podcast nasce proprio per questo: sopperire al problema dell’impegno e riuscire ad informarsi ed apprendere anche mentre si fa altro.

Ci sono dei momenti nella giornata in cui non fai qualcosa che richiede attenzione da parte della tua mente, ma solo il coinvolgimento del tuo corpo.

Pensa ad esempio quando vai in palestra.

Ti muovi, alzi pesi, fai sforzi, ma non è richiesto un vero e proprio lavoro cerebrale.

Allora perché buttar via questi momenti “morti” e rinunciare all’opportunità di formarsi, studiare o anche semplicemente motivarsi?

Quanto costa avviare un podcast?

Poco.

Sia in termini di denaro che in termini di tempo.

Ovviamente senza un investimento in attrezzatura di registrazione non potrai aspettarti tutta questa qualità, ma ti assicuro che anche semplicemente con uno smartphone si può benissimo avviare un podcast.

La realtà è che quello che importa alla gente è il valore che fornisci tramite le tue parole.

Non stai facendo una narrazione professionale, quindi il tuo pubblico ti perdonerà anche se il tuo audio non è perfetto, specialmente all’inizio.

Il tempo necessario, poi, a registrarti dipende da ciò che hai da dire: una volta fatto ciò basterà fare qualche taglio con un qualsiasi programma di editing audio ed eventualmente aggiungere qualche effetto o introduzione.

Se poi vuoi creare un sito web per il tuo podcast, ti consiglio di dare un’occhiata qui per sapere quali sono i tool migliori per farlo.

Le piattaforme necessarie

Al contrario di altre forme di contenuti, i content creator preferiscono condividere lo stesso podcast su varie piattaforme.

Le più comuni ed utilizzate sono Spotify, Soundcloud, iTunes, Apple Podcasts, Google Podcasts, Castbox, Spreaker…

Ce ne sono davvero tantissime.

Ognuna di queste ha la propria fanbase e magari tra i tuoi stessi ascoltatori ci sono persone che preferiscono Spotify e persone che preferiscono iTunes.

La scelta migliore è quindi quella di pubblicare le proprie puntate su tutti questi distributori.

Come?

Beh, servizi come Anchor o Spreaker stesso permettono di condividere automaticamente ogni episodio ovunque.

Faccio già video e blogging, mi conviene avviare un podcast?

I trend della rete cambiano in continuazione.

Oggi, quello che si sa per certo, è che più siamo presenti nei feed dei profili dei nostri follower, più gli rimaniamo in testa.

Quindi la risposta è sì, ti conviene.

A parte che il podcast, come ho detto prima, è un mezzo comunicativo differente che risponde a bisogni diversi.

Oltre a ciò, pensa anche che ogni nuovo contenuto da qualche parte online è spunto per un nuovo contenuto su tutte le altre piattaforme.

Che significa?

Io condivido una puntata del podcast su Spotify.

Nel frattempo, dato che non posso aspettare che le persone ci vadano automaticamente senza che io glielo chieda, dico a tutti i miei utenti su Instagram che è uscita una puntata.

Lo stesso faccio su Facebook.

E su Twitter.

E su YouTube.

Insomma, hai capito: un contenuto ci dà la possibilità di “riempire” i nostri profili e restare in contatto con il nostro pubblico ovunque online.

Ah, un’altra cosa.

Hai detto che fai video.

Bene, ottimo.

Sai che anche i più grandi podcaster riciclano i loro speech, i loro video, i loro meeting e li trasformano in podcast?

Pensa a Gary Vee, uno dei più noti marketer e motivational speaker al mondo.

Un suo meeting rappresenta un contenuto per YouTube, una storia per Instagram, un video per IGTV, un episodio del suo podcast (uno dei migliori, The GaryVee Audio Experience), un post per Facebook e una riflessione per Twitter.

Quindi se non hai tempo e pensi di condividere informazioni importanti nei tuoi video, non preoccuparti.

Ritaglia per argomento, fai un mix di riflessioni e deciditi ad avviare un podcast.

Avviare un podcast: come faccio a capire se è il mezzo giusto

Come qualsiasi cosa, non saprai mai se avviare un podcast è la soluzione migliore per la tua attività online.

L’unica vera soluzione è una: provare.

Prova a realizzarlo, vedi se la cosa ti entusiasma.

Analizza il risultato ed ascolta i feedback, ma non ti fossilizzare troppo sulle critiche non costruttive.

Se fare podcast ti piace, cerca di migliorare sempre di più, ma non lasciar perdere solo perché qualcuno ti ha detto che l’audio era pessimo o i tuoi consigli banali.

La resilienza, in questo ambiente digitale, è la qualità migliore che si possa avere.

E poi, finché c’è anche una sola persona che beneficia delle tue informazioni, a cui piace il tuo modo di parlare o che ha piacere a riprodurre ogni volta i tuoi contenuti, hai vinto.

Cerca di correggere il tiro, ma mantieni il focus sulla strada che hai deciso di intraprendere e continua ad avere quel tocco personale che sai che ti caratterizza.

Un giorno, quando sarai migliorato e per le persone ascoltarti diventerà parte della propria routine, saprai di aver fatto la cosa giusta e ringrazierai di aver avuto l’idea di avviare un podcast.

Questo articolo finisce qui.

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My two cents 🙂

Alla prossima,

Vittorio

 

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