Hai in mente di scrivere sul web. Ma gli stili di scrittura sono troppi.
Magari hai aperto un blog. O magari vuoi fare l’articolista freelance.
Sai che in mente hai mille idee, mille concetti da esprimere, ma ancora non hai trovato il modo di farlo. Non il modo corretto, semplicemente il tuo modo.
Già, non c’è una maniera più giusta di scrivere online, perché nessuno sa, meglio di te, cosa vuoi trasmettere a chi ti legge, né tantomeno come farlo.
Ecco che allora ti poni una domanda: quale fra i tanti stili di scrittura devo adottare?
Indipendenza web e stili di scrittura
Fortunatamente, chi scrive online ha deciso di intraprendere una strada fatta di alti e bassi più o meno discutibili. Una cosa, però, è certa: tra gli alti, spicca la libertà.
La libertà di comunicare cosa si vuole, come si vuole, è uno dei più grandi vantaggi dell’essere un web writer, di qualsiasi tipo.
Perfino se si scrive per altri, con argomenti e tono già stabiliti, si ha la possibilità di dare quel tocco personale che sulla stampa o su altre piattaforme su cui si è soliti scrivere non si avrà mai.
Internet, poi, offre la
possibilità di utilizzare diversissimi stili di scrittura monitorando costantemente il riscontro che questi hanno sui lettori. Così facendo si ha un feedback immediato che ci comunica se quel determinato stile ci stia giovando oppure remando contro.
Un ulteriore pregio del mondo digitale è la dinamicità di contenuti.
Passare da un post ad un altro, navigare tra siti diversi, cercare e confrontare risorse differenti per avere le idee chiare su uno stesso tema sono alcuni degli esempi di come scrivere online dia molte più soddisfazioni sia a chi crea che chi fruisce.
Un esempio è il mio stesso blog.
Per provare e confermare che quello che dico sia vero visita le mie pagine: Home, About, Contattami.
Quanti stili di scrittura esistono?
Come immaginerai, non esiste un numero preciso di stili di scrittura che ci permetta di classificare qualsiasi approccio alla penna in uno di essi.
Fatto sta, però, che ci sono degli stili generali che schematizzerei così:
- approccio “friendly“: è quello che usano la maggior parte dei blogger; permette di considerare te che stai leggendo alla pari di chi scrive, trasmettendo autorevolezza ma anche umiltà;
- approccio distaccato e cronachistico: il modo migliore per parlare di argomenti giornalistici o in maniera specifica di cronaca; consente sicuramente di non lasciare che i tuoi pensieri infettino ciò che stai puramente riportando;
- approccio romanzesco e plateale: adatto a pubblicazioni lunghe e di argomento non prettamente pratico; sicuramente molto utile quando si scrive riguardo storie, plot, script o – settore molto in voga – recensioni;
- approccio tagliente: ricco di frasi e parole non “limate” e pensate appositamente per scuotere il destinatario.
Ovviamente questi sono solo alcuni stili di scrittura che si differenziano per un certo registro linguistico o per una certa impostazione di dialogo.
Nulla di predefinito.
Anzi, se hai qualche stile da riportarmi, lascia un commento e ne parleremo insieme! 🙂
Come creare il proprio stile di scrittura?
Il primo passo per trovare quello che diventerà il tuo stile di scrittura è iniziare a scrivere.
Se non si sbaglia, se non si produce tantissimo materiale sarà difficile capire quali sono i punti in cui non ci rispecchiamo e che quindi non riescono ad esprimere pienamente noi stessi.
E non riconoscendo queste falle, non potremo neanche capire dove sia necessario cambiare stile e utilizzare parole diverse, più figurativismo, meno enfasi, più emozionalità…
Il tuo, quindi, sarà il migliore tra gli stili di scrittura fino a quel momento esistenti per te.
Per me, o per una qualsiasi altra persona a cui piaccia scrivere, quello stile può essere il peggiore, perché quel tipo di espressione non mette a fuoco le conoscenze da condividere, i concetti da spiegare o le esperienze da raccontare.
Io non penso di aver ancora trovato il mio, nel mondo degli stili di scrittura.
Ho però maturato nel tempo determinati caratteri a cui mi piace fare attenzione, determinate sfumature a cui mi piace dare forma e soprattutto precisi aspetti senza dei quali tutto quello che scrivo sarebbe aria fritta, senza forma né sostanza.
In conclusione, gli stili di scrittura sono pressoché infiniti.
Ora tocca a te creare il tuo e impegnarti affinché il tuo modo di raccontare le cose lasci qualcosa in chi sta leggendo.
Perché il fine rimane sempre quello: generare un effetto nei lettori. Che sia positivo o negativo poco importa.
Quello che conta è turbare l’equilibrio che c’era prima e stimolare a fare o provare qualcosa.
Lascia un commento per farmi sapere che ne pensi in merito e ricorda: anche quello è scrivere, perciò inizia qui il tuo esercizio!